N. 14 del 1/10/1998



Caldera Open Linux
di Bruno Grampa


Il pacchetto Linux di Caldera è uno dei migliori, sia per quanto riguarda il programma di installazione sia per gli applicativi presenti. Caldera distribuisce Linux confezionato in due diverse configurazioni che si differenziano tra loro per gli applicativi presenti: Open Linux Base e Open Linux Standard. Il primo comprende, oltre al sistema operativo, il browser Netscape Navigator, il client Netware, il programma Bru 200 per effettuare backup e restore, il server Web Apache, il kit di sviluppo per applicazioni Java e la suite Star Office 4.0 (solo per usi non commerciali), che comprende un word processor, un foglio elettronico e un editor Html. Open Linux Standard ha in più il server Web Fast Trak di Netscape, la licenza di Star Office 4.0 per usi commerciali e il database relazionale Adabas D, in versione non commerciale.

Nel primo caso la confezione comprende il floppy di avvio (boot), un Cd con tutto il sistema operativo e un Cd con gli applicativi, il manuale in inglese con le istruzioni per l'installazione e per prendere confidenza con le caratteristiche di base di Linux. Open Linux Standard offre in più il manuale di Fast Track server (anche questo in inglese), un Cd contenente il database Adabas D e un secondo floppy di avvio con un set più completo di driver.

Installazione

L'installazione è veramente semplice: si inserisce il disco di avvio nel floppy e il Cd dell'installazione nel relativo lettore. Riavviata la macchina la prima schermata che compare è quella della lingua. C'è, per fortuna, anche l'italiano. Il menù successivo è quello della tastiera da usare. Superato questo punto Linux chiede se deve utilizzare una configurazione già precedentemente salvata; questa opzione è utile per gli amministratori di sistema o per chi pensa di dover installare il sistema operativo molto spesso; consente infatti di saltare tutte le domande relative alla configurazione e installare subito utilizzando i parametri precedentemente salvati. Nella schermata successiva Linux chiede se nel sistema sono presenti schede plug-and-play (quelle che, per esempio sotto Windows 95, sono subito riconosciute e configurate dal sistema operativo).


PARTIZIONE SWAP Una partizione contiene il sistema operativo e tutte le applicazioni, un'altra sarà dedicata allo swap (spazio temporaneo di memoria).

Il valore di default (quello proposto dal programma di installazione), in questo caso, è quello solitamente da usare. A questo punto parte il processo di analisi del computer: Linux cerca infatti di riconoscere le periferiche presenti e controlla che il Cd presente sia quello corretto.


CHE COSA INSTALLARE La scelta dei vari software disponibili.

Fate l'inventario

Alla fine viene mostrato l'elenco di tutte le periferiche trovate. Bisogna stare molto attenti a quello che viene trovato: se manca qualcosa bisogna infatti segnalarlo immediatamente in maniera tale che Linux esegua una ricerca più approfondita; diversamente si rischia di non installare il sistema operativo e di non riuscire più ad avviare il computer.


UNA VERA SUITE Caldera ha inserito in Open Linux una vera suite di programmi base: Star Office 4.0 comprende un word processor, un foglio elettronico e un editor Html.

È il caso, per esempio, dei controller Scsi che molto spesso non vengono riconosciuti. Anche in questo caso viene, alla fine di tutto il processo, mostrata una lista delle apparecchiature trovate. Se manca ancora qualcosa il passo successivo sarà quello di configurare manualmente le periferiche mancanti.

Le partizioni

La fase successiva è quella più importante di tutte: la configurazione delle partizioni. Qui si devono creare le due partizioni necessarie al funzionamento di Linux: una conterrà il sistema operativo vero e proprio e tutte le applicazioni, la seconda invece sarà dedicata allo swap (spazio temporaneo di memoria, indispensabile per questo sistema operativo). Scelta la partizione di swap (avrà assegnata una lettera tipo d, e, f, esattamente come quella del disco fisso o del lettore di Cd Rom) si passerà alla relativa formattazione ed inizializzazione. Confermata la scelta dell'unità Cd, il menù successivo riguarda la scelta della partizione che dovrà contenere l'intero sistema operativo. Anche in questo caso la partizione deve già essere stata creata in precedenza. A questo punto non rimane che scegliere cosa installare dei vari software disponibili.


IN RETE A TUTTI I COSTI I parametri relativi a un uso in rete locale di Linux. L'hostname, ovvero il nome del computer, va in ogni caso inserito: se non si è in rete, basta inventarlo.

Seguire lo standard

A meno che non si sappia esattamente a cosa servono i singoli moduli disponibili, è meglio orientarsi sulla configurazione standard, che in circa 390 Mbyte, installerà tutti i principali software: tutti i file del sistema operativo vero e proprio, l'interfaccia grafica Xfree86, il compilatore C, Netscape Navigator e molto altro ancora. Il passo successivo è relativo alle schede grafiche: se avete una delle schede presenti nel menù dovrete selezionare i relativi driver, altrimenti basterà scegliere S-Vga (in linea generale, meno è recente la scheda meglio è, nel senso che ci sono più possibilità che sia presente tra quelle proposte da Linux; una volta diventati esperti si potrà comunque scaricare da Internet anche il driver dell'ultimissima generazione). Questa configurazione è relativa solo all'interfaccia grafica X. Linux può farne anche a meno, anche se così facendo si perde a livello di interfaccia utente e di usabilità veramente tanto; l'interfaccia "nuda" è simile a quella del vecchio Dos ed è tutta "a riga di comando" (dir, list e così via).


LILO Linux loader è un software che serve per il boot di Linux e di tutti gli altri sistemi operativi presenti.

In rete, anche se non c'è

Le fasi successive sono invece necessarie per inserire i parametri relativi a un uso in rete locale di Linux. A questo proposito è indispensabile fare una considerazione. Linux è un sistema operativo che nasce per una rete. Anche se lo si usa solo su una singola macchina, tutte le sue funzioni sono pensate per la condivisione. Questo significa che va benissimo anche usato da solo, ma che bisogna comunque abituarsi a un'idea di condivisione.


X LINUX L'ultimo passo della configurazione riguarda l'ambiente grafico X: si deve infatti scegliere il monitor utilizzato, la risoluzione e la scheda utilizzata.

L'hostname, ovvero il nome del computer (si può inventare, anche pincopalli no.milano.it), va in ogni caso inserito, mentre se si usa una scheda di rete si dovranno inserire anche tutti gli altri parametri. Importante sottolineare che questi valori non hanno niente a che vedere con l'uso di Linux come semplice terminale Internet collegato tramite modem. Le configurazioni andranno effettuate successivamente e non hanno niente a che vedere con il processo di installazione.

Ultimi passi

I passi successivi da affrontare sono quelli relativi all'inserimento dell'ora in vigore rispetto al Gmt (Greenwich mean time, l'ora di Greenwich), dove si trova il mouse e quale stampante è collegata. Alla fine Linux sarà finalmente installato e funzionante e si dovrà inserire solo la password per l'utente root (riprendendo quanto detto prima sulle reti, root è l'utente principale, ovvero l'amministratore di sistema) e il nome e la password del primo utente per così dire normale, ovvero con i privilegi standard. Bisogna ricordarsi che root può fare tutto, mentre agli altri utenti possono essere attribuite solo alcune possibilità; tra l'altro per "giocare" le prime volte con Linux è consigliabile collegarsi al sistema come un utente diverso, in modo da evitare danni gravi. Se si fanno prove collegati come root ci si può anche ritrovare senza sistema operativo dopo pochi comandi.

L'avvio con l'ottimo Lilo

Molto probabilmente Linux non sarà il solo sistema operativo presente sul computer. Proprio per questa ragione esiste Lilo (Linux loader), un'utility che serve per effettuare il boot di Linux e di tutti gli altri sistemi operativi presenti. La configurazione è semplice, l'unico punto un po' critico è decidere dove installarla.

Di solito la scelta migliore è l'Mbr del primo disco fisso disponibile, ovvero il Master boot record; come dire, il primo settore di un disco che viene letto, la prima cosa nella quale si imbatte il sistema operativo dopo aver eseguito il boot. Bisogna, però, fare attenzione perché dal Dos 6.0 in poi tutti i sistemi operativi Microsoft vanno a sovrascrivere l'Mbr durante l'installazione. In questo caso conviene sempre avere un disco di boot con installato Lilo con il quale fare ripartire Linux, riconfigurare e riscrivere Lilo nell'Mbr (così si possono far convivere nello stesso menù di Lilo Linux, Windows Nt, Windows 95 e così via).

Il menù consente di scegliere quali partizioni devono poter essere avviate e assegnare a ognuna di queste un nome univoco. Al primo boot Lilo farà partire il sistema operativo presente nella partizione scelta.

L'ultimo passo è configurare l'ambiente grafico X: si deve infatti scegliere il monitor utilizzato, la risoluzione e la scheda utilizzata. Linux è ora finalmente installato. Ma di questo parleremo estesamente nella prossima parte.

Caldera Open Linux

Produttore Caldera (www.caldera.com)

Distributori Cofax Telematica (06-58201362) www.cofax.it; Future Technologies (0434-209107)

Prezzo di listino (Iva inclusa) Open Linux Standard 1.2 inglese 376.000 lire; Open Linux Base 1.2 inglese 112.000 lire



CategoriaSottocategoria
Software di base e per sviluppoSistemi operativi per computer e reti


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