Il pacchetto Linux di Caldera è uno dei migliori, sia per
quanto riguarda il programma di installazione sia per gli applicativi
presenti. Caldera distribuisce Linux confezionato in due diverse
configurazioni che si differenziano tra loro per gli applicativi
presenti: Open Linux Base e Open Linux Standard. Il primo comprende,
oltre al sistema operativo, il browser Netscape Navigator, il
client Netware, il programma Bru 200 per effettuare backup e restore,
il server Web Apache, il kit di sviluppo per applicazioni Java
e la suite Star Office 4.0 (solo per usi non commerciali), che
comprende un word processor, un foglio elettronico e un editor
Html. Open Linux Standard ha in più il server Web Fast
Trak di Netscape, la licenza di Star Office 4.0 per usi commerciali
e il database relazionale Adabas D, in versione non commerciale.

Nel primo caso la confezione comprende il floppy di avvio (boot),
un Cd con tutto il sistema operativo e un Cd con gli applicativi,
il manuale in inglese con le istruzioni per l'installazione e
per prendere confidenza con le caratteristiche di base di Linux.
Open Linux Standard offre in più il manuale di Fast Track
server (anche questo in inglese), un Cd contenente il database
Adabas D e un secondo floppy di avvio con un set più completo
di driver.
Installazione
L'installazione è veramente semplice: si inserisce il disco
di avvio nel floppy e il Cd dell'installazione nel relativo lettore.
Riavviata la macchina la prima schermata che compare è
quella della lingua. C'è, per fortuna, anche l'italiano.
Il menù successivo è quello della tastiera da usare.
Superato questo punto Linux chiede se deve utilizzare una configurazione
già precedentemente salvata; questa opzione è utile
per gli amministratori di sistema o per chi pensa di dover installare
il sistema operativo molto spesso; consente infatti di saltare
tutte le domande relative alla configurazione e installare subito
utilizzando i parametri precedentemente salvati. Nella schermata
successiva Linux chiede se nel sistema sono presenti schede plug-and-play
(quelle che, per esempio sotto Windows 95, sono subito riconosciute
e configurate dal sistema operativo).
 PARTIZIONE SWAP
Una partizione contiene il sistema operativo e tutte le applicazioni,
un'altra sarà dedicata allo swap (spazio temporaneo di
memoria).
Il valore di default (quello proposto dal programma di installazione),
in questo caso, è quello solitamente da usare. A questo
punto parte il processo di analisi del computer: Linux cerca infatti
di riconoscere le periferiche presenti e controlla che il Cd presente
sia quello corretto.
 CHE COSA
INSTALLARE
La scelta dei vari software disponibili.
Fate l'inventario
Alla fine viene mostrato l'elenco di tutte le periferiche trovate.
Bisogna stare molto attenti a quello che viene trovato: se manca
qualcosa bisogna infatti segnalarlo immediatamente in maniera
tale che Linux esegua una ricerca più approfondita; diversamente
si rischia di non installare il sistema operativo e di non riuscire
più ad avviare il computer.
 UNA VERA SUITE
Caldera ha inserito in Open Linux una vera suite di programmi
base: Star Office 4.0 comprende un word processor, un foglio elettronico
e un editor Html.
È il caso, per esempio, dei controller Scsi che molto spesso
non vengono riconosciuti. Anche in questo caso viene, alla fine
di tutto il processo, mostrata una lista delle apparecchiature
trovate. Se manca ancora qualcosa il passo successivo sarà
quello di configurare manualmente le periferiche mancanti.
Le partizioni
La fase successiva è quella più importante di tutte:
la configurazione delle partizioni. Qui si devono creare le due
partizioni necessarie al funzionamento di Linux: una conterrà
il sistema operativo vero e proprio e tutte le applicazioni, la
seconda invece sarà dedicata allo swap (spazio temporaneo
di memoria, indispensabile per questo sistema operativo). Scelta
la partizione di swap (avrà assegnata una lettera tipo
d, e, f, esattamente come quella del disco fisso o del lettore
di Cd Rom) si passerà alla relativa formattazione ed inizializzazione.
Confermata la scelta dell'unità Cd, il menù successivo
riguarda la scelta della partizione che dovrà contenere
l'intero sistema operativo. Anche in questo caso la partizione
deve già essere stata creata in precedenza. A questo punto
non rimane che scegliere cosa installare dei vari software disponibili.
 IN RETE A TUTTI I COSTI I parametri relativi a un uso in rete locale di Linux. L'hostname,
ovvero il nome del computer, va in ogni caso inserito: se non
si è in rete, basta inventarlo.
Seguire lo standard
A meno che non si sappia esattamente a cosa servono i singoli
moduli disponibili, è meglio orientarsi sulla configurazione
standard, che in circa 390 Mbyte, installerà tutti i principali
software: tutti i file del sistema operativo vero e proprio, l'interfaccia
grafica Xfree86, il compilatore C, Netscape Navigator e molto
altro ancora. Il passo successivo è relativo alle schede
grafiche: se avete una delle schede presenti nel menù dovrete
selezionare i relativi driver, altrimenti basterà scegliere
S-Vga (in linea generale, meno è recente la scheda meglio
è, nel senso che ci sono più possibilità
che sia presente tra quelle proposte da Linux; una volta diventati
esperti si potrà comunque scaricare da Internet anche il
driver dell'ultimissima generazione). Questa configurazione è
relativa solo all'interfaccia grafica X. Linux può farne
anche a meno, anche se così facendo si perde a livello
di interfaccia utente e di usabilità veramente tanto; l'interfaccia
"nuda" è simile a quella del vecchio Dos ed è
tutta "a riga di comando" (dir, list e così via).
 LILO
Linux loader è un software che serve per il boot di Linux
e di tutti gli altri sistemi operativi presenti.
In rete, anche se non c'è
Le fasi successive sono invece necessarie per inserire i parametri
relativi a un uso in rete locale di Linux. A questo proposito
è indispensabile fare una considerazione. Linux è
un sistema operativo che nasce per una rete. Anche se lo si usa
solo su una singola macchina, tutte le sue funzioni sono pensate
per la condivisione. Questo significa che va benissimo anche usato
da solo, ma che bisogna comunque abituarsi a un'idea di condivisione.
 X LINUX
L'ultimo passo della configurazione riguarda l'ambiente grafico
X: si deve infatti scegliere il monitor utilizzato, la risoluzione
e la scheda utilizzata.
L'hostname, ovvero il nome del computer (si può inventare,
anche pincopalli no.milano.it), va in ogni caso inserito, mentre
se si usa una scheda di rete si dovranno inserire anche tutti
gli altri parametri. Importante sottolineare che questi valori
non hanno niente a che vedere con l'uso di Linux come semplice
terminale Internet collegato tramite modem. Le configurazioni
andranno effettuate successivamente e non hanno niente a che vedere
con il processo di installazione.
Ultimi passi
I passi successivi da affrontare sono quelli relativi all'inserimento
dell'ora in vigore rispetto al Gmt (Greenwich mean time, l'ora
di Greenwich), dove si trova il mouse e quale stampante è
collegata. Alla fine Linux sarà finalmente installato e
funzionante e si dovrà inserire solo la password per l'utente
root (riprendendo quanto detto prima sulle reti, root è
l'utente principale, ovvero l'amministratore di sistema) e il
nome e la password del primo utente per così dire normale,
ovvero con i privilegi standard. Bisogna ricordarsi che root può
fare tutto, mentre agli altri utenti possono essere attribuite
solo alcune possibilità; tra l'altro per "giocare"
le prime volte con Linux è consigliabile collegarsi al
sistema come un utente diverso, in modo da evitare danni gravi.
Se si fanno prove collegati come root ci si può anche ritrovare
senza sistema operativo dopo pochi comandi.
L'avvio con l'ottimo Lilo
Molto probabilmente Linux non sarà il solo sistema operativo
presente sul computer. Proprio per questa ragione esiste Lilo
(Linux loader), un'utility che serve per effettuare il boot di
Linux e di tutti gli altri sistemi operativi presenti. La configurazione
è semplice, l'unico punto un po' critico è decidere
dove installarla.
Di solito la scelta migliore è l'Mbr del primo disco fisso
disponibile, ovvero il Master boot record; come dire, il primo
settore di un disco che viene letto, la prima cosa nella quale
si imbatte il sistema operativo dopo aver eseguito il boot. Bisogna,
però, fare attenzione perché dal Dos 6.0 in poi
tutti i sistemi operativi Microsoft vanno a sovrascrivere l'Mbr
durante l'installazione. In questo caso conviene sempre avere
un disco di boot con installato Lilo con il quale fare ripartire
Linux, riconfigurare e riscrivere Lilo nell'Mbr (così si
possono far convivere nello stesso menù di Lilo Linux,
Windows Nt, Windows 95 e così via).
Il menù consente di scegliere quali partizioni devono poter
essere avviate e assegnare a ognuna di queste un nome univoco.
Al primo boot Lilo farà partire il sistema operativo presente
nella partizione scelta.
L'ultimo passo è configurare l'ambiente grafico X: si deve
infatti scegliere il monitor utilizzato, la risoluzione e la scheda
utilizzata. Linux è ora finalmente installato. Ma di questo
parleremo estesamente nella prossima parte.
Caldera Open Linux
Produttore Caldera (www.caldera.com)
Distributori Cofax Telematica (06-58201362) www.cofax.it; Future
Technologies (0434-209107)
Prezzo di listino (Iva inclusa) Open Linux Standard 1.2 inglese
376.000 lire; Open Linux Base 1.2 inglese 112.000 lire
|